CENNI STORICI
Ubicata sulla sinistra del fiume Tronto, sorge su un territorio abitato fin dall’età della pietra. Gente di antica origine, nel susseguirsi di continui insediamenti, hanno lasciato vaste e preziose testimonianze:
manufatti litici (lame, raschiatoi, bulini...), tombe picene e romane di uomini, donne e bambini con relativi arredi funebri oltre ad oggetti da ornamento e da guerra. Particolare interesse assumono la necropoli picena in Colle Vaccaio, la Villa rustica romana in S. Cristina, i ruderi romani sparsi sulle rive dei torrenti Vargo e Morrice. L’abbondante materiale archeologico trovasi sparso in vari Musei d’Italia: Ancona, Ascoli Piceno, Offida, Como, Roma (Pigorini), Castel di Lama. Alle antichità di Colli si sono interessati Giulio Gabrielli, Gabriele Rosa, Emidio Luzi, Guglielmo Allevi, Concezio Rosa, Gioia Conta, Nora Lucentini. La più antica denominazione assunta dal territorio è quella di “Castrum Octavum” o “Ad Octavum” a significare che la località, posizionata nella parte più alta del territorio (attualmente chiamata Vallicella), era posta all’ottavo miglio dal Campidoglio della città di Ascoli., “Caput gentis picenae”. Dal 400 d. C. è celebre la “Plebania S. Felicis de Octavo”., posizionata nell’area corrispondente all’attuale piano di Colle Vaccaio, sottostante il paese odierno. poco più a nord della Via Salaria, sulla riva destra del torrente Morrice. Con l’avvento del Cristianesimo la “Pieve di S. Felice” sostituisce il “Pagus” romano che conteneva una “statio” (o “mansio”) romana servita da una Via Consolare Salaria. Il termine “OCTAVO” appare in vari documenti ed atti di donazione.. Nel secolo XIV il Castello “de Octavo” passa sotto il governo di Ascoli e ne condivide le vicissitudini. Nel 1500, quando Ascoli divide i suoi Castelli in tre categorie, per la prima volta invece di “De Octavo” appare il toponimo “De Collibus Octavi”; e Colli appare nei Castelli di secondo grado insieme a Lama. Tra il 1726 ed il 1730 Colli è libero Comune. Dopo le vicende del periodo napoleonico, la restaurazione e l’avvento dl Regno d’Italia, In data 5 marzo 1861, Colli ha il suo primo Sindaco nella persona di Filippo Panichi Con Regio Decreto del 9 novembre 1862 assume la denominazione di Colli del Tronto, dietro deliberazione del Consiglio Comunale del 17 agosto 1862.
UOMINI ILLUSTRI
Ignazio Cantalamessa, (senior). (1796-1855). Architetto. Allievo di Agostino Cappelli, in Ascoli esegue la “Fontana dei cani” in Corso Mazzini, la “Chiesa di S. Francesco di Paola”, il “Teatro dei Filarmonici”, il “Palazzo Merli”, i monumenti funebri alla “Contessa Cavina Saladini” nella Chiesa di s. Francesco e di “Giuseppe Colucci” nel Duomo di Fermo, la “Villa Mastrangelo” a Colli del Tronto.
Ferdinando Cicconi (1831-1886).-Pittore. Dopo i primi studi in Seminario, finiti gli studi umanistici, sotto la guida di Ignazio Cantalamessa consegue il diploma di “Maestro di disegno”. Frequenta l’Accademia di s. Luca in Roma; insegna nelle Scuole Tecniche di Fabriano e nell’Istituto Tecnico di Ancona.
Opere principali: “Il martirio di Santa Felicita e dei suoi sette figli martiri”, una “Scena dell’Inquisizione”, “Cristoforo Colombo alla scoperta del Nuovo Mondo”, un “episodio della peste di Milano”, la “volta del Teatro Ventidio Basso” in Ascoli Piceno e il “Sipario del Teatro di Sant’Elpidio”.
Giulio Cantalamessa. (1846-1924) Pittore. Letterato. Scrittore e critico d’arte. Fu Direttore della Galleria Borghese. Consulente del papa Pio X per la ristrutturazione dei Musei Vaticani. Autore de “Il Crocifisso”, tela ad olio che si conserva presso il Palazzo Municipale di Colli e di una “Lezione di Cecco d’Ascoli” conservata nella Pinacoteca di Ascoli Piceno.
Carlo Lozzi (1829-1915). Magistrato. Eminente giureconsulto e dotto bibliofilo. Letterato e scrittore. Va ricordata la sua Biblioteca e Collezione, ricca di oltre ventimila pezzi, pregevole per manoscritti e libri, riguardanti, in generale, le Marche e più particolarmente la storia letteraria e civile di Ascoli Piceno. Presidente della Corte di Appello di Bologna. Dopo il processo Crispi-Favilla, messo in pensione, si ritirò nella sua villa di Colli.
Ignazio Cantalamessa. (1856-1896). Medico. Professore di medicina presso l’Università degli Studi di Bologna. Eminente studioso ed autore di molte pubblicazioni scientifiche. Chiamato “medico dei poveri”. Morto a seguito di un’infezione contratta nell’assistenza ad una giovane contadina.
Antonio Lozzi. (1871-1943). Musicista. Figlio di Carlo Lozzi. Compiuti gli studi classici, consegue la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bologna. Contemporaneamente frequenta il Conservatorio musicale e consegue il diploma di Maestro compositore e Direttore. Nel 1893 compone la sua prima opera Ufrida. Seguono:Emma Liona, Le Vergini, Mirandolina, Bianca Cappello, Elisir di vita, Farandola., rappresentate nei maggiori teatri italiani ed esteri e dirette dai più celebri Maestri: Arturo Toscanini, Rodolfo Ferrari, Bernardino Molinari, Tullio Serafin. E’ autore anche di alcune operette: La Ninfa di Creta; La Sirena del violino; Il Re , le Torri e gli Alfieri. Quest’ultima è stata trasmessa dalla Radio (EIAR) il 3 dicembre 1936.
Romolo Del Gobbo. (1853-1912). Scultore. Nato in Ascoli, (figlio di Luigi), da famiglia originaria di Colli del Tronto.:Avviato dallo scultore Giorgio Paci allo studio delle arti, si iscrive all’Istituto di Belle Arti di Roma. Quivi stringe amicizia con i concittadini Nicola Cantalamessa-Papotti, Giulio Marchetti, Ugolino Panichi e Giulio Cantalamessa. E’ fecondo di opere, sparse in Italia e nel mondo. Di particolare interesse per Colli è il Busto in bronzo di Ignazio Cantalamessa” posto nel giardino delle Terme di Riolo delle quali il Cantalamessa era stato Direttore sanitario..
BIBLIOTECA COMUNALE
La Biblioteca ha sede in Contrada Vallicella presso un antico Palazzo del 1400,. Dal 1600 è proprietà del Marchese Sgariglia che sposa l’ultima erede femmina della famiglia Antonimi, della quale eredita tutti i beni. Nel 1910. è acquistato dal Comm. Carlo Lozzi . Nel 1979 l’amministrazione comunale delibera l’acquisto-.Restaurato e ristrutturato, ospita, oggi, la Biblioteca comunale che conserva oltre 5.000 opere divise nelle sezioni: Cinema e Teatro, Narrativa, Letteratura classica, Storie locali.
Bibliografia
Gabrielli, Romolo Del Gobbo, 1939
G Nepi-C. Paci, Ad Octavum: Colli del Tronto nella Vallata, 1991
Luna,Ferdinando Cicconi, 1996
G. Ricchi, Brevinotizie storiche sulla Chiesa di s. Felicita Martire nel secondo centenario, 1996
G. Ricchi,Antonio Lozzi. Le sue opere-i suoi successi, 1997
Papetti,Giulio Cantalamessa: Scritti inediti, 1997
T. Miconi,Carlo Lozzi e “Il Bibliofilo”:Indici, 2004